Concezione etica
Questa concezione positiva della vita è evidentemente una concezione etica.
E investe tutta la realtà, nonché l’attività umana che la signoreggia.
Nessuna azione sottratta al giudizio morale; niente al mondo che si possa spogliare del valore che a tutto compete in ordine ai fini morali.
La vita perciò quale la concepisce il fascista è seria, austera, religiosa: tutta librata in un mondo sorretto dalle forze morali e responsabili dello spirito.
Il fascista disdegna la vita “comoda”[6].
[6] Chiamai invece questa organizzazione: « Fasci italiani di combattimento ». In questa parola dura e metallica c’era tutto il programma del Fascismo, così come io lo sognavo, così come io lo volevo, cosi come io l`ho fatto!
Ancora questo è il programma, o camerati: combattere.
Per noi fascisti la vita è un combattimento continuo, incessante che noi accettiamo con grande disinvoltura, con grande coraggio, con la intrepidezza necessaria. [S. e D.: 1926; vol. V, pagg. 297-98.]
Eccoci persino di nuovo al nocciolo della filosofia fascista.
Quando un filosofo finlandese mi pregò recentemente di dargli il senso del Fascismo in una frase, io scrissi in lingua tedesca: « Noi siamo contro la vita comoda!› Ludwig, 1. c., pag. 190.]
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